Wanderer: recensione in 3 minuti
Info utili prima di iniziare
Wanderer è un gioco d’avventura sviluppato da M-Theory e Oddboy. È disponibile su PC, PlayStation VR1 e PS VR2. In Wanderer è possibile muoversi col teletrasporto e sono disponibili tutte le tecniche di oscuramento parziale della vista per attenuare il motion sickness. Il gioco è in inglese sottotitolato anche in italiano. La versione provata è quella PC.
Configurazione di prova
- Processore: AMD Ryzen 5 3600
- Memoria RAM: DDR4 16GB
- Scheda video: GeForce RTX 3070
Ambientazione e storia: 9.5
Tra le strade che ormai sono diventate canali di una Boston in rovina incontrerete Amelia, che vi aiuterà a raggiungere l’appartamento di vostro nonno, il santuario. Qui troverete un orologio parlante di nome Sam che vi darà la capacità di viaggiare nel tempo. Inserendo alcuni oggetti speciali all’interno di Sam infatti vi ritroverete prima sulla Luna, poi nell’epoca della Germania nazista, infine in altre ambientazioni che vi lascio il gusto di scoprire. Ogni viaggio nel tempo vi catapulterà in pochi secondi in una piccola area da esplorare, che potrebbe cambiare a seconda del corso degli eventi della storia. Perché il futuro in cui vi trovate è stato corrotto da scelte sbagliate del passato, e sta a voi cercare di sistemare le cose. Come in un film di Nolan la trama vi sembrerà criptica e confusionaria, ma tutto diventerà più chiaro (forse) quando raggiungerete i titoli di coda di un racconto appassionante e ben scritto.
Gameplay e longevità: 9
Il gameplay di Wanderer si presenta per la maggior parte come una rivisitazione delle vecchie avventure punta e clicca. Durante il vostro viaggio infatti troverete degli oggetti che andranno utilizzati al posto giusto nel momento giusto. A parte gli oggetti secondari che servono per modificare l’estetica di Sam, esistono due categorie principali. Ci sono gli oggetti che permettono i salti temporali e quelli che servono per avanzare nella trama. Sam sarà d’aiuto perché fungerà anche da inventario, ma a causa della sua ridotta capacità di carico sarà necessario portare quasi tutto ciò che troverete nel santuario. Verso la fine del gioco avrete trovato talmente tanta roba che non sarà raro che qualcosa vada persa a causa di qualche compenetrazione o bug. Fortunatamente sarà sempre possibile caricare un capitolo precedente. All’interno di questa impalcatura gli sviluppatori sono stati bravi ad inserire enigmi da escape-room e fasi più action, che rendono il gameplay di Wanderer estremamente vario e appagante. E, cosa fondamentale, tutto sarà sempre calibrato sulle potenzialità ma anche sui limiti del linguaggio della VR. La longevità si assesta attorno alle 10 ore, e la ricerca di tutti gli oggetti unita alla possibilità di affrontare in un ordine diverso i viaggi temporali aumentano il fattore rigiocabilità.
Grafica e tecnica: 8.5
Wanderer sfrutta l’Unreal Engine per mostrarci ambientazioni mozzafiato e ricche di dettagli. Le texture, gli shader e l’illuminazione spesso lo fanno apparire un titolo AAA piuttosto che un indie sviluppato da poche persone. La tecnica si fonde indissolubilmente col gameplay, visto che in pochi secondi si può passare da un’ambientazione storica ad un’altra senza soluzione di continuità. Inoltre la posizione di ogni oggetto viene memorizzata in modo che possiate sempre ritrovarlo nell’ultimo punto in cui l’avete lasciato. Se il colpo d’occhio generale è incredibile, la stessa cosa non si può dire delle animazioni. Qui purtroppo si vedono i limiti di un piccolo team che non ha accesso alle più recenti tecniche di motion capture. I personaggi che incontrerete appariranno un po’ goffi ed inespressivi, ed in un gioco VR questo danneggia inevitabilmente parte dell’immersione.
Voto finale: 9
Sebbene non sia perfetto, Wanderer rappresenta il meglio che la realtà virtuale ha da offrire oggi. La freschezza del gameplay supera tutto ciò che si è visto in flat negli ultimi 10 anni, e saprà spesso sorprendere anche chi è già avvezzo alla VR. I pochi difetti sono dovuti per la maggior parte a ristrettezze di budget, e non intaccano più di tanto il giudizio di un titolo imperdibile per chi ama i videogiochi in VR.
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