PlayStation VR2 costa troppo, ecco perché

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Come un fulmine a ciel sereno, Sony ha annunciato attraverso il suo blog il prezzo di PlayStation VR2. Per l’Italia questo sarà 600 euro comprensivo di visore, controller ed auricolari, e di 650 euro in bundle con Horizon Call of the Mountain. Un prezzo troppo alto per ciò che offre, e vi spiego perché.

Il design è già vecchio

PlayStation VR2 sarà un salto avanti tecnologico importante rispetto al vecchio modello, ma non così tanto se prendiamo in considerazione altri visori già presenti sul mercato. Userà infatti ancora lenti Fresnel, ed i display, sebbene saranno OLED, non avranno una risoluzione più elevata della concorrenza. Ma soprattutto il fatto di non utilizzare lenti Pancake, come Pico 4 per esempio, non ha permesso di creare un visore più compatto e leggero rispetto al predecessore. Ciò lo rende un prodotto che sa già di vecchio, e che non offre features rivoluzionarie. Certo avrà il feedback aptico su visore e controller, oltre che i grilletti adattivi. Ma sono tutte tecnologie che Sony aveva già sviluppato per il DualSense. E l’eye tracking, che è sviluppato e fornito da un’azienda esterna di nome Tobii, sicuramente non è gratis. Ma se pensiamo che Quest 2 e Pico 4 montano un hardware integrato che permette di farli funzionare standalone e senza fili, e costano 150 euro in meno, i conti non tornano.

Un visore che non soddisfa nessuno

Proviamo ora a riflettere per chi è stato pensato questo visore. Sicuramente per i possessori di PS5, che magari avevano provato il vecchio PS VR, ma non ne erano rimasti pienamente soddisfatti. Ora queste persone probabilmente hanno già sborsato 600-700 euro per la console, visto che in questi due anni è stato praticamente impossibile acquistarla al prezzo di listino. Ed ora, secondo Sony, dovrebbero sborsare altrettanto per un dispositivo che, a parte un paio di esclusive di peso, al lancio avrà la maggior parte dei giochi che saranno porting già giocabili altrove. E con i vecchi giochi PS VR che dovranno essere patchati dagli sviluppatori per funzionare sul nuovo hardware. Non certo un grande affare. Poi ci sono quelli che non possiedono nessun visore, oppure hanno magari un Quest 2 ma vorrebbero giocare a qualcosa di tecnicamente migliore. Se pensiamo che oggi è tornata la possibilità di farsi un discreto PC con 800-900 euro (qui la guida all’assemblaggio), aggiungendo l’eventuale costo di circa 450 euro per un Quest 2 o un Pico 4, si arriva a spendere 1200-1300 euro per tutto il pacchetto. Solo un centinaio di euro in più dell’accoppiata PS5-PS VR2, e con il vantaggio di avere già una libreria sterminata di giochi, oltre la possibilità di giocare in wireless. Anche qui, scegliere la VR di Sony non sembra essere la cosa più saggia.

Un flop annunciato?

La forza di Sony però sono i giochi, ed un ecosistema pensato attorno al gaming. Per questo PlayStation VR2 potrebbe essere un visore che saprà offrire parecchie soddisfazioni. Ma come il vino buono, bisogna saper aspettare. Gli early adopter non avranno problemi ad assaggiare la nuova VR di Sony fin da subito, sapendo già di pagare più del valore che avranno, solo per la fedeltà al marchio. Tutti gli altri possono tranquillamente fare una scelta diversa, aspettando il momento più propizio. Magari qualche mese dopo l’uscita del visore, fissata per il 22 febbraio prossimo, uscirà quel capolavoro irrinunciabile. Oppure si scoprirà che il PS VR2 potrà essere utilizzato anche con il PC. Nel frattempo fortunatamente, le alternative non mancano. E voi cosa pensate? Fatemelo sapere nei commenti qui sotto!

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